Descrizione
Moschetto tedesco del XVIII secolo realizzato in legno e metallo dotato di meccanismo a capsula in metallo brunito.
La canna che poggia nella parte anteriore viene fissata con due fascette in ottone su cui sono raffigurati fregi dell’epoca.
Il moschetto, evolutosi dall’archibugio, è un’arma da fuoco ad avancarica a pietra focaia.
Venne poi sostituito, inizialmente dai fucili a percussione, e in seguito dai fucili a retrocarica.
Sia l’archibugio sia il moschetto inizialmente adottarono un medesimo meccanismo di sparo, con la differenza che, mentre l’archibugio veniva mantenuto in posizione appoggiandolo al petto durante l’azione di fuoco, il moschetto vide l’introduzione del calcio, il quale permetteva di appoggiare l’arma alla spalla e di ottenere più precisione.
Il nome trae origine da mosca, ed inizialmente designava un tipo di sparviero, poi il dardo scoccato dalla balestra.
Da ultimo il proiettile (e per metonimia l’arma da fuoco) propulso da un’arma da fuoco lunga.
È associato ovviamente all’idea del volo come metafora della velocità.
Secondo un’antica tradizione francese, il nome moschetto deriva anche da quella parte di barba compresa tra il labbro inferiore e il mento (chiamata mosca) tipica dei soldati armati appunto di moschetto.
[fonte wikipedia]
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